Molteplici ricerche hanno indagato nel tempo il valore dell'integrazione fra testo e immagini per favorire l'apprendimento: la MULTIMEDIALITA' intesa come presentazione del materiale in più formati, viene infatti studiata dagli anni 80, con un generale accordo sull'importanza delle immagini non solo nel migliorare, ma anche nell'aumentare, la comprensione e la memorizzazione del materiale.
Ma quali principi devono essere rispettati per consentire un migliore apprendimento?
Mayer (1990) suggerisce che la vicinanza tra testo e immagine (sia a livello spaziale che temporale) aumenti l'immediatezza dell'apprendimento, riducendo al contempo il consumo di energie e risorse cognitive. Le immagini (intese come foto, figure, grafici, diagrammi, mappe…) dovrebbero essere rilevanti e coerenti con il testo e, infine, il materiale andrebbe presentato agli studenti secondo due modalità differenti: ovvero coinvolgendo sia il canale visivo che quello uditivo.
Da questi principi si evidenzia l'importanza dell'immagine come parte integrante del materiale didattico offerto agli studenti: esse sembrano infatti catturare la nostra attenzione e, grazie al loro notevole impatto, far restare in memoria concetti che altrimenti sarebbero di più difficile memorizzazione.
Quindi… Quali funzioni può avere un'immagine? Levin e altri (1987) ne individuano 5 tipi, che può risultare interessante citare:
L'utilizzo di un formato integrato di testo e immagini sembra quindi essere utile? Decisamente sì!
Oltre a guidare la selezione e l'organizzazione delle informazioni, consente un processo d'integrazione con le conoscenze già presenti in memoria a lungo termine (Levin, 1987, cit. da Boscolo, 1997).
Risulta inoltre importante il ruolo delle istruzioni didattiche nell'apprendimento multimediale, per questo motivo dedicheremo un ulteriore articolo a questo interessante argomento.
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