Dicembre si stava avvicinando e Babbo Natale e gli gnomi suoi aiutanti, come ogni anno, erano indaffarati a costruire i giochi per tutti i bambini del mondo.
Mentre Babbo Natale stava leggendo le lettere che anche quest'anno la renna postina gli aveva appena portato, sentì bussare alla porta della sua casa e un giovane gnometto dal cappellino verde si affacciò alla sua porta.
"Entra pure, fuori fa molto freddo, vieni a scaldarti dal mio caminetto e raccontami perché sei qui" disse Babbo Natale.
"Vorrei lavorare per te" rispose il giovane gnometto molto emozionato: "è sempre stato il mio sogno diventare un aiutante di Babbo Natale, e ho sentito parlare dei tuoi aiutanti come dei più bravi gnomi del regno di neve.... non so se sarò mai capace, ma un giorno mi piacerebbe diventare come loro... vorrei capire come diventare il più bravo gnomo del regno per poter creare dei giocattoli bellissimi".
Babbo Natale sorrise tra i baffi e propose allo gnometto di rimanere fino a Natale con loro per imparare come si diventa un aiutante molto esperto."
Così accompagnò lo gnometto nella casetta del suo primo aiutante, Bartolomoso, l'aiutante fantasioso.
Bartolomoso era uno gnomo molto saggio ed esperto, come del resto tutti gli aiutanti di Babbo Natale, si sedette sul pavimento a gambe incrociate e fece accomodare vicino a lui il giovane gnometto.
Poi chiuse gli occhi e iniziò a pensare... dopo ore stava ancora pensando e il giovane gnometto iniziava ad annoiarsi moltissimo, chiedendosi quando Bartlomoso si sarebbe deciso a costruire il primo giocattolo.
Alla fine l'esperto aiutante disse: "Ho trovato, faremo un castello, si un castello musicale, con cui si può giocare ma con cui si può anche suonare, con dentro pulsanti che fanno dei suoni quando i bambini li premono!"
"E' una bellissima idea!"Rispose il giovane che non vedeva l'ora di vedere finito quel bellissimo castello e iniziava a immaginarselo "Ai bambini piacerà molto!".
"Grazie giovane gnometto, ora vai pure, il mio lavoro e' finito..." rispose con un inchino Bartolomoso.
"Come finito!!! E dove è il castello?"Disse preoccupato il giovane gnometto.
"Io sono l'aiutante pensatore, il mio dono è la fantasia, non posso fare tutto, vai nella casetta vicino alla mia ed imparerai altre cose".
"Peccato pensavo di riuscire a vedere subito il giocattolo a forma di castello", pensò il giovane gnometto, sicuramente Bartolomoso non era il miglior aiutante di Babbo Natale, sapeva solo immaginarseli i giochi... ma si avviò comunque nella casetta vicina per andare a conoscere il nuovo aiutante.
Sopra questa casetta immersa nella neve c'era una targa con scritto "Casa di Filodore".
Il giovane gnometto sperava fosse lui il più bravo e sperava gli insegnasse come poter diventare il miglior aiutante di Babbo Natale.
Apri la porticina e trovò una casetta molto graziosa piena di fogli da disegno e matite da tutte le parti e squadre e righelli.
Filodore era uno gnomo tutto vestito di giallo che accettò volentieri di lasciare guardare al giovane gnometto come costruiva i giocattoli.
Così tirò fuori i suoi fogli da disegno, le sue matite e i suoi colori e iniziò a pensare e ripensare e alla fine si mise a disegnare un bellissimo castello.
"Ecco qui, il mio lavoro è finito. Hai visto giovane gnometto?" Disse Filodore.
"Beh si, ho visto, sei davvero molto bravo a disegnare, ma ora? Come fai a farlo diventare un castello?" Chiese stupito lo gnometto.
"Non tocca a me farlo diventare un castello, caro gnometto. Il mio ruolo è solo quello di disegnare il gioco che Bartolomoso, lo gnomo fantasioso, si è immaginato. Il mio dono è il disegno, non si può essere bravi a fare tutto, vai nella casetta a fianco e capirai molte cose!" Rispose il saggio aiutante.
Il giovane gnometto molto deluso da quello che stava scoprendo ed impaziente di vedere finito il giocattolo e di incontrare finalmente un aiutante di Babbo Natale davvero bravo, uscì dalla casetta e si avviò sotto intensi fiocchi di neve nella casetta vicina.
Guardò chi abitasse lì dentro e vide scritto sul tetto "Casa di Davitore"
Entrò tutto contento e speranzoso di conoscere finalmente il vero aiutante di Babbo Natale, quello veramente bravo, quello capace di costruire un giocattolo bello e finito."
La casetta era piena di pezzi di materiali da tutte le parti: cubetti di legno, di cera, di plastica sparsi sul pavimento e vicino al caminetto stava lavorando Davitore.
"Buongiorno" disse il giovane gnomo.
"Buongiorno, sono Davitore lo gnomo costruttore, Babbo Natale mi ha detto che vuoi imparare come si costruiscono i giocattoli per i bambini. Rimani pure a guardarmi mentre lavoro" e così dicendo prese martello e attrezzi e si mise a lavorare su un pezzo informe di legno.
Man mano che batteva sul legno, il materiale come per magia prendeva forma... spuntavano le mura del castello, le torri di guardia, il ponte levatoio... proprio tutto quello che Filodore aveva disegnato e Bartolomoso immaginato.
Il giovane gnomo era emozionantissimo, finalmente avrebbe visto quello che aveva sempre sognato e di cui tante volte aveva sentito parlare, come venivano costruiti dal migliore gnomo del regno delle nevi i giocattoli per i bambini del mondo... ma proprio sul più bello, Davitore si interruppe, posò attrezzi e martello e disse: "Il mio lavoro è finito qui".
"Come finito?" Gridò il giovane gnometto e guardò quel castello, a cui ancora mancavano colori e suoni e che così era ancora molto lontano dall'essere concluso.
Davitore lo guardò sorpreso dalla sua domanda e disse: "Il mio dono è la costruzione, so far diventare oggetti pezzi di legno o di marmo, ma non sono bravo nelle altre cose. Vai nella casetta a fianco e continuerai a capire".
Il giovane gnomo sempre più triste, uscì nel freddo polare e si avviò con un filo di speranza nella casetta vicina su cui era scritto "Casa di Sirtore".
Aveva capito: era Sirtore l'aiutante migliore di Babbo Natale. Finalmente avrebbe scoperto come diventare un giorno lo gnomo più esperto e più bravo del regno delle nevi e come poter esaudire il suo sogno di creare giocattoli per i bambini del mondo.
La casetta di Sirtore era molto simile a quelle di tutti gli altri aiutanti, ma era piena dappertutto di macchie di colori e di pittura. Davanti al caminetto lo aspettava Sirtore. "Vieni giovane gnometto, osserva pure il mio lavoro" e così dicendo si mise a pitturare il castello che aveva costruito Davitore, disegnato Filodore e immaginato Bartolomoso.
Il castello stava diventando stupendo e il giovane gnomo era ormai sicuro di aver trovato l'aiutante di Babbo Natale più bravo del regno, mancavano solo i pulsanti musicali per il castello, quando d'improvviso Sirtore si interruppe.
"Il mio lavoro è finito" disse, cercando di togliersi la pittura che aveva addosso.
"Ma allora neanche tu sei il miglior aiutante di Babbo Natale! Questo giocattolo non è finito, mancano ancora i tasti musicali!" Disse il giovane gnomo ormai disperato.
"Il mio dono è la pittura, la musica non è il mio talento. L'ultima parte viene fatta nella casetta di Piritista, lo gnomo musicista. Non capisco perché ti disperi così" e così dicendo se ne andò.
Il giovane gnometto stava iniziando a capire qualcosa e si sentiva molto triste per questo. Forse il suo sogno di diventare il più bravo aiutante di Babbo Natale non si sarebbe mai potuto realizzare.
Comunque decise di andare fino in fondo a questa avventura ed entrò nell'ultima casetta, la "Casa di Piritista".
La casa era proprio così come se l'aspettava, piena di strumenti musicali di tutti i tipi: c'era una chitarra, una tromba, una batteria e anche un flauto. Dappertutto erano sparsi fogli con note e con la tromba Piritista stava componendo una musica molto allegra che si adattava perfettamente al castello giocattolo.
Il giovane gnomo si sedette ad ascoltarlo, e ancora molto triste aspettò che Piritista finisse di suonare.
"Scommetto che il tuo lavoro ora è finito" gli disse, quando vide che l'aiutante di Babbo Natale smise di suonare.
"Si proprio così. Il mio dono è la musica e far suonare quello che Sirtore ha pitturato, che Davitore ha costruito, che Filidore ha disegnato e Bartolomoso ha immaginato" rispose.
"Quindi neanche tu sei il più bravo aiutante dell'intero regno delle nevi" chiese con voce rassegnata il giovane gnomo.
"Certo che no", rispose sorpreso Piritista, "Ognuno di noi aiutanti ha il suo talento".
Il giovane gnometto uscì dalla casetta di Piritista per tornare nella sua casa del regno delle nevi. Si sentiva un peso e gli bruciavano un pochino gli occhi, ma forse era il freddo della neve.
Fuori lo aspettava Babbo Natale che si stava preparando per il suo lungo viaggio. Nella slitta vicino a lui c'era un bellissimo castello musicale pronto per essere consegnato.
"Allora, giovane gnometto, hai capito come si diventa un mio aiutante?" Gli chiese Babbo Natale.
Il giovane gnometto non riusciva a parlare perché sentiva la gola stretta stretta, ma forse era qualche fiocco di neve che gli era entrato in bocca e che non gli faceva uscire la voce. Riuscì solo a scuotere la testa sconsolato.
"Caro gnometto, non esiste il più bravo aiutante di Babbo Natale, semplicemente perché non esiste nessuno gnomo nel regno delle nevi, o in nessun altro regno, che sia bravo in tutte le cose. Ognuno di noi ha un talento e che anche tu sicuramente ne hai uno. Devi solo trovarlo e coltivarlo e poi potrai diventare un mio aiutante se davvero lo vorrai".
Il giovane gnomo non poteva credere alle sue orecchie a punta, adesso si che aveva capito il vero segreto per diventare l'aiutante di Babbo Natale. Adesso poteva tornare nella sua casetta e aspettare di crescere ancora un po', cercare il suo talento e poi sarebbe tornato.
Babbo Natale sorrise dalla sua slitta pensando al giovane gnomo, avrebbe avuto proprio bisogno di un aiutante così... ma ora non poteva più restare... i bambini lo stavano aspettando, stava per iniziare la notte più lunga dell'anno.
2012 © Centro Leonardo Education
Per chi fosse interessato, di seguito il link alla storia in formato ebook, con voce narrante, disponibile per iPhone e iPad: https://geo.itunes.apple.com/it/book/nel-regno-di-babbo-natale/id583724274?mt=11&at=1000l5JW
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