Il primo tipo di memoria che i bambini piccoli manifestano nei primi anni di vita è quella esplicita, che si divide in memoria episodica (ricordo di esperienze) e in memoria semantica (ricordo di fatti). Inizialmente la memoria dei bambini risulta essere molto confusa, ma in grado di migliorare lentamente nel corso dello sviluppo. Mano a mano che il piccolo cresce aumenta la capacità di ricordare fatti e informazioni, incrementando anche l'abilità di prendere decisioni e di creare nuove idee. I genitori possono contribuire allo sviluppo della memoria del piccolo attraverso l'uso di semplici strategie, quali il racconto di una storia da parte del bambino, la ripetizione di alcune informazioni e l'uso di associazioni tra un dato e l'altro.
Lo sviluppo emotivo
Dopo la nascita, il bambino risulta già in grado di reagire alle emozioni della madre, dimostrando una capacità emotiva di base che col tempo aumenterà sempre più grazie, prima di tutto, alle interazioni con i genitori e, successivamente, con gli altri. Questa capacità è l'empatia, ovvero l'abilità a comprendere come un'altra persona si sente. Gli elementi importanti che derivano da tale abilità sono l'intelligenza intrapersonale, che fa riferimento al senso di sé e alla percezione delle proprie emozioni, e l'intelligenza interpersonale, ovvero la capacità di comprendere le emozioni e gli stati d'animo altrui. Esistono alcune fasi importanti che mostrano come si sviluppa l'intelligenza emotiva nei bambini molto piccoli: la prima di queste è il sorriso manifestato dal neonato a partire dai 2-3 mesi di vita, seguito dall'ansia da separazione intorno ai 9-10 mesi, dallo sviluppo delle abilità emotive (intelligenza inter e intrapersonale) intorno ai 18 mesi-2 anni, e dalla capacità di essere sempre più socievole con gli altri bambini, di condividere e di collaborare con loro a partire dai 3-4 anni. L'intelligenza emotiva risulta essere molto importante per lo sviluppo del bambino, in quanto lo porta a comprendere quello che prova, a gestire le proprie emozioni, a riconoscerle e a manipolarle.Inoltre, è anche coinvolta nell'apprendimento, poiché bambini emotivamente competenti risultano eccellere di più a scuola, dimostrando come il coinvolgimento emotivo aiuti a ricordare meglio informazioni acquisite precedentemente.
Lo sviluppo della lingua
Gli studiosi ritengono che i bambini nascano con una serie di strumenti linguistici innati che, con l'esposizione alla lingua madre o a più lingue, si sviluppano rapidamente, ampliando in tempi brevi il loro vocabolario di parole. La lettura di libri è una componente molto importante in questo periodo, poiché aiuta il bambino a sviluppare le proprie capacità cognitive e ad aumentare la conoscenza dei diversi vocaboli della lingua cui viene esposto. Intorno ai 18 mesi, il bambino inizierà a sviluppare le parti del cervello deputate all'apprendimento di una o più lingue e per questo motivo si consiglia di esporre il piccolo a più di queste possibili. Sono numerosi i benefici che possono trarre i bambini da questo tipo di apprendimento, come ad esempio il miglioramento delle capacità cognitive e la possibilità di espandere le proprie competenze comunicative.
Sviluppo del cervello e capacità fisiche
Ormai è noto come e quanto il cervello sia coinvolto nel controllo dei movimenti corporei. Lo sviluppo neuromotorio nel bambino si manifesta in due modi: vi sono le abilità motorie grossolane e le capacità motorie fini, che comprendono le capacità di eseguire movimenti sintonizzati e precisi. Le prime permettono al bambino di gattonare, di alzarsi e di camminare mano a mano che cresce; lo sviluppo motorio fine, invece, richiede più tempo e permette al bambino di manipolare gli oggetti e di compiere movimenti coordinati e precisi. La coordinazione occhio-mano è molto complicata per i bambini piccoli, dal momento che implica l'uso di informazioni provenienti dagli occhi necessarie per guidare il movimento delle mani; questa abilità sensoriale e motoria migliorerà man mano che il cervello diventa più veloce nel ricevere ed elaborare l'input sensoriale.
Lesione cerebrale traumatica
Quando un bambino prende un colpo alla testa, nella maggior parte dei casi, si tratta di una ferita superficiale in grado di guarire nell'arco di pochi giorni. Nonostante ciò, è sempre meglio accertarsi che il colpo non abbia provocato danni più profondi, che in un primo momento non sono evidenti, ma che possono diventare tali dopo alcuni giorni. Si raccomanda, quindi, di sincerarsi sempre che il bambino stia bene, monitorandolo o andando dal medico, e non manifesti i sintomi di un trauma cranico. Esistono due tipi di lesioni: esterne (a livello superficiale e cutaneo) e interne (più profonde). Le prime non sempre risultano gravi come possono sembrare inizialmente, mentre le seconde sono spesso quelle più pericolose e richiedenti un immediato controllo medico. Una delle lesioni cerebrali interne più conosciute e più comuni è la commozione cerebrale: essa si traduce in una perdita temporanea della normale funzione cerebrale, ma, se si verificano più commozioni cerebrali nel corso del tempo, queste possono portare a danni permanenti al cervello. I segni più comuni utili a riconoscere una commozione cerebrale sono i lividi sulla sua testa, le difficoltà a dormire, i pianti, l'irritabilità, il vomito, la perdita di interesse nel gioco e l'esibizione di comportamenti insoliti. In generale, i colpi alla testa rappresentano una situazione comune e normale del percorso di indipendenza del bambino, ma una maggiore protezione e una costante attenzione da parte dei genitori possono aiutare a prevenire eventuali disagi.
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