Di Ugo su Lunedì, 15 Gennaio 2018
Categoria: Ricerca

Sognare ad occhi aperti non è sempre una perdita di tempo

Ecco la rivincita di tutti i disattenti cronici!
Da circa 15-20 anni sono circolano alcune ricerche che ci mostrano come una gran parte del "cervello" si attiva quando la nostra mente prende a vagare.
In un recente studio del Professor Mosche Bar sono stati usati degli strumenti per stimolare con impulsi elettrici l'attività del lobo frontale del cervello, un'area coinvolta sia nel "sognare ad occhi aperti" che nell'organizzare e pianificare le nostre azioni.
Cosa hanno riportato i partecipanti allo studio? Che l'attivazione di quell'area cerebrale ha incentivato sia il desiderio di vagare col pensiero, ma anche migliorato (seppur di poco) l'esecuzione in un compito che gli è stato assegnato.
Il ricercatore lo riassume così:
"…la stimolazione esterna provocata dal nostro studio ha aumentato l'incidenza del pensiero distratto, ma ha anche migliorato la performance".
Si pensa solitamente che la parte "distratta" del nostro cervello sia meglio lasciarla sopita mentre si svolgono le attività che richiedono tutta la nostra pianificazione. Ma questo studio, e non è il solo (anche nel 2014 se ne parlava), ci fa pensare che la realtà possa essere diversa e che sognare ad occhi aperti o vagare con la mente, possa avere effetto benefico nell'eseguire determinati tipi di compiti.

Per chi fosse interessato, ecco le due ricerche citate nell'articolo:
http://www.jneurosci.org/content/34/42/14108
http://www.pnas.org/content/112/11/3314