Di Ugo su Mercoledì, 11 Novembre 2020
Categoria: Autismo

Un ambiente visivo e prevedibile: strutturare lo spazio

Un ambiente ben pianificato e strutturato aiuta la persona con autismo ad organizzare meglio il mondo e a rispondere in modo più funzionale e autonomo (Comunicazione e reciprocità sociale nell'Autismo, K. A. Quill, 2007).
Molti bambini con autismo apprendono meglio utilizzando il canale visivo, in quanto le parole "scompaiono" una volta dette, mentre gli aiuti visivi permangono più a lungo nel tempo (Arduino, 2020).
L'obiettivo di una chiara strutturazione dell'ambiente fisico è quello di limitare il più possibile la confusione, oltre a rendere più chiaro cosa avverrà in seguito.Troppi stimoli visivi simultanei possono creare quello che può essere definito "rumore visivo" e quindi caos: è utile a casa, a scuola e nel setting terapeutico suddividere i giochi in categorie e chiuderli in scatole, armadi, o cassetti, etichettati con foto che svelano cosa si può trovare al loro interno. Le scaffalature aperte con troppi giocattoli, inoltre, possono portare il bambino a scegliere sempre lo stesso  gioco (L 'apprendimento visivo nell'Autismo, P. Dyrbjerg & M. Vedel, 2008, Erickson).

Essere immerso in uno spazio etichettato ed organizzato facilita appunto la persona con autismo poiché fornisce controllo, comprensione e stabilità, permettendogli di orientarsi nello spazio e ritrovare gli oggetti al loro posto. Inoltre, la presenza di stimoli ovunque nel contesto, ne facilita l'uso corretto e funzionale.

È quindi fondamentale una "pulizia sensoriale", ovvero un ambiente semplice e prevedibile: sul tavolo di lavoro devono essere presenti solo i materiali necessari allo svolgimento delle attività ed eventuali supporti visivi per la comunicazione. In ugual modo, anche le pareti devono essere il meno affollate possibile da disegni, foto o simili. La presenza di ogni oggetto non necessario confonde, distrae e riduce l'attenzione del bambino.
Costruire un ambiente facilitante e prevedibile significa anche strutturare il tempo del bambino: questo è possibile farlo grazie alla suddivisione degli spazi in modo chiaro e concreto, a regole visive o a programmi specifici come il programma TEACCH, alle strisce visive, ecc.
Le strisce anticipano al bambino cambiamenti, attività nuove, lo aiutano a rendere concreto e comprensibile il passaggio da un gioco ad un altro o la fine di un esercizio, e possono aiutarlo a sapere con chi avverranno le varie attività (Costruire libri e storie con la CAA, M. A. Costantino, 2011).
Di tutto questo continueremo a parlare nei prossimi articoli.

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