Di Ugo su Mercoledì, 05 Febbraio 2020
Categoria: Ricerca

ADHD e utilizzo dei social network

Nel 2018 sono stati pubblicati gli esiti di uno studio biennale sull'effetto inerente l'uso dei media digitali sui sintomi dell'ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività) in 2500 adolescenti, screenati attraverso una scala di valutazione sul disturbo specifico a cadenze prestabilite. Lo studio è stato condotto su soggetti che in fase iniziale avevano dichiarato di non avere mai presentato sintomi manifesti collegabili all'ADHD.
Mentre studi precedenti sull'argomento evidenziavano una modesta correlazione tra l'utilizzo di tecnologie come giochi, tv, console e comportamenti associabili all'ADHD, questo studio ha aperto nuovi scenari meritevoli di ulteriori approfondimenti e studi.
L'utilizzo dei media è stato analizzato in base alla frequenza di utilizzo su diverse attività mediatiche -social media, messaggistica, navigazione in internet, streaming, pubblicazione di foto, chat online, giochi, shopping online e chat video-. L'attività mediatica più utilizzata nel campione preso in considerazione è risultata essere quella relativa ai social media.
I risultati di questo studio sono innovativi in quanto mostrano una potenziale associazione tra l'utilizzo ad alta frequenza dei media (nelle piattaforme e modalità attuali) con lo sviluppo di sintomi associabili all'ADHD.
Si deve anche fare riferimento però ad una possibile significativa limitazione dello studio, osservata dagli stessi autori, in quanto la presenza di sintomi associabili a quelli dell'ADHD non consente di stabilire una vera e propria diagnosi del disturbo e neanche il grado di reale compromissione, pertanto i risultati di questo importante studio devono essere interpretati con una certa cautela.
Bisogna sottolineare comunque che, in attesa di ulteriori conferme rispetto alla correlazione tra ADHD e l'utilizzo ad alta frequenza dei media, potrebbe essere prudente, per i clinici, raccomandarne utilizzo più limitato negli adolescenti.