Video modeling e autismo

Il video modeling è una tecnica comportamentale che consiste nel mostrare al bambino o all'adolescente un video di una persona che svolge una particolare azione; il suo obiettivo è quello di favorire l'apprendimento di nuove abilità pratiche, sociali e comunicative, ma può anche essere utile per modificare comportamenti inadeguati, come l'aggressività, sfruttando l'imitazione comportamentale. Questa tecnica è stata utilizzata per la prima volta su un bambino autistico nel 1982, dai ricercatori Monika Steinborn e Terry J. Knapp. Il loro obiettivo era quello di insegnare al bambino le regole della strada, per muoversi in sicurezza come pedone. Da allora il video modeling si è diffuso ampiamente ed è stato utilizzato da diversi professionisti per insegnare nuove abilità a bambini e ragazzi autistici. La ricerca ha mostrato che il video modeling è un modo efficace per modificare il comportamento di bambini autistici, in quanto basata sulla teoria dell'apprendimento sociale di Bandura (1977): le persone, infatti, imparano anche a partire dall'osservazione e dall'interazione con gli altri. In particolare, l'apprendimento sociale si verifica attraverso il meccanismo della modellazione, ovvero quel processo di acquisizione di informazioni che si attiva quando il comportamento di un individuo che osserva si modifica in funzione del comportamento di un altro individuo che ha la funzione di modello. La modellazione può essere sia attiva che passiva, a seconda del grado di consapevolezza della stessa. Esistono diverse tipologie di video modeling:
- il video modeling di base sfrutta adulti, coetanei o animazioni come modelli che svolgono delle azioni;
- il video di auto-modeling utilizza come modello il bambino o il ragazzo autistico;
- il video di auto-modeling in prima persona permette di visualizzare l'attività dal punto di vista del bambino o del ragazzo, mostrando ad esempio le mani che svolgono il compito;
- il video prompting consiste nella suddivisione di una azione complessa in diversi sottopassaggi, in modo tale che possano essere visionati e messi in atto contemporaneamente. Un esempio è rappresentato da un video che mostra al bambino come lavarsi i denti, dividendo l'azione in vari step, in modo tale che si possa seguire passo per passo l'istruzione, mentre si svolge il compito.
Il video modeling risulta essere particolarmente adatto alle persone autistiche, in quanto si tratta di una forma di apprendimento più motivante e meno difficoltosa rispetto a quella faccia a faccia. Inoltre, consente ai bambini e agli adolescenti di concentrarsi su un singolo aspetto alla volta di un comportamento o di una attività, rendendoli meno complessi. Un altro vantaggio consiste nella possibilità di riguardare facilmente il video tutte le volte che è necessario. Il video modeling può quindi rappresentare uno strumento agile da utilizzare, che permette un adeguato coinvolgimento della famiglia, in quanto è possibile creare con facilità diversi contenuti anche a casa, essendo necessario solamente un telefono o un tablet con cui registrare i video, inoltre, possono essere coinvolti familiari e amici, rappresentando un ulteriore incentivo per il bambino; infatti, l'imitazione può essere influenzata dalla percezione dell'efficacia del modello, ovvero la convinzione dell'osservatore di essere in grado di imitare il comportamento osservato.
Il video modeling può dunque essere una tecnica comportamentale utile per bambini e adolescenti autistici, al fine di apprendere, attraverso l'imitazione, molte abilità che possono poi essere estese al contesto pratico e quotidiano dell'individuo, migliorando il benessere e la qualità di vita della persona.