Psicologia e Apprendimento

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Studenti con doppia eccezionalità

​Chi sono gli studenti con doppia eccezionalità? "Twice exceptional", talvolta abbreviato con "2e", sono alunni plusdotati (gifted) che manifestano anche difficoltà che possono ostacolare lo sviluppo di specifici talenti.

Perché è dunque importante conoscere la doppia eccezionalità e quali sono i concetti chiave che la caratterizzano? Che ruolo gioca un alto funzionamento intellettivo in un quadro di doppia eccezionalità?
Una prima riflessione va rivolta sul potenziale in sé dell'individuo e sulle possibilità che si ha di esprimerlo in un contesto che può essere limitato da difficoltà specifiche o aspecifiche.
In altre parole, la plusdotazione, oppure la difficoltà più o meno specifica, rischiano di non essere identificate, proprio perché entrambi questi aspetti coesistono (Webb, 2004).

I casi di doppia eccezionalità, seppur in aumento per via della maggiore portata degli strumenti di individuazione precoce e di una crescente sensibilità della popolazione, sono ancora tra i più difficili da riconoscere, proprio perché i due funzionamenti interagiscono, camuffandosi a vicenda, e prestandosi a facili fraintendimenti all'occhio inesperto. È importante infatti che la valutazione sia affidata ad uno specialista competente, esperto di plusdotazione ed in grado di discernere tutte le componenti del quadro di doppia eccezionalità.

Per questi motivi, quando si parla di doppia eccezionalità si associa anche l'idea di "bambini non compresi" (Brody e Mills, 1997) e più tendenti a sviluppare frustrazione, ansia e problemi di autostima ancora maggiori rispetto a qualunque altro disturbo. Le ricerche (Baum e Owen, 2004) hanno individuato tre differenti profili che spesso emergono dalle descrizioni dei docenti quando si riferiscono a studenti che in realtà sono doppiamente eccezionali.


I profili menzionati sono:

  • bambini brillanti ma che non lavorano abbastanza;
  • bambini con DSA ma senza abilità eccezionali;
  • bambini con risultati nella media.



Il primo profilo deriva dalla caratteristica della plusdotazione che, grazie a uno stile di apprendimento divergente ed arborescente, permette al bambino di distinguersi, ma al contempo facendo apparire meno evidenti le difficoltà in ambito scolastico. Negli altri profili sono invece i punti di forza ad apparire meno evidenti in quanto nascosti da altre difficoltà oppure che riescono a compensare alcune criticità scolastiche.

Da cosa partire? Un riconoscimento precoce, una valutazione e diagnosi corretta possono aiutare lo studente e la famiglia a maturare una più forte consapevolezza del proprio funzionamento. Costruire un dialogo scuola-famiglia ed eventuali progetti dedicati (PDP, PEI) per promuovere i punti di forza dell'alunno. Ancora: l'importanza cruciale dell'orientamento (scolastico e professionale), sperimentando con attività laboratoriali dirette in cui lo studente possa esprimere a pieno la propria curiosità e voglia di imparare, aldilà di barriere derivate dalla propria doppia eccezionalità.


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