Psicologia e Apprendimento

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La differenza tra disprassia e disgrafia

Qual è la differenza tra queste due condizioni? Molte volte possono venire confuse tra di loro perché possono essere diagnosticate entrambe in un solo individuo. In realtà, però, sono due disturbi ben distinti tra di loro per questo motivo è molto importante, se si ha un minimo dubbio, fare una valutazione completa da dei professionisti.
Analizziamole comunque più nel dettaglio.
Tutte e due queste difficoltà di apprendimento possono influenzare le capacità motorie fini (ovvero le capacità di eseguire movimenti usando i piccoli muscoli delle mani e dei polsi), capacità molto utili per svolgere compiti legati alla scuola o al lavoro. Possono inoltre influenzare anche la scrittura.
Adesso in questo articolo andremo ad analizzare le aree in cui disprassia e disgrafia si sovrappongono e dove invece differiscono. Prima di iniziare però questo chiarimento è bene avere in mente le definizioni di queste due condizioni, vediamole insieme.
La disprassia è un problema che può avere un impatto sulle capacità motorie sia fini che grossolane. Nel dettaglio queste difficoltà possono influenzare la capacità dell'individuo di scrivere a mano e possono esserci anche dei problemi con la concezione del proprio corpo nello spazio. In comorbidità possono esserci disturbi come la disgrafia, la discalculia e l'ADHD.
La disgrafia, invece, è una condizione che ha un impatto sulla lingua scritta, cioè può influenzare sia le informazioni che l'elaborazione motoria, che influisce a sua volta sulla scrittura a mano. Infatti, i soggetti disgrafici hanno una scrittura disordinata ad esempio non riescono a scrivere sulle righe oppure i caratteri presentano dimensioni diverse, ecc.
Io genitore, io insegnante, io tutore posso notare magari alcuni segni che mi potrebbero spingere a chiedere un consulto? Sì! Ci sono alcune azioni, alcuni comportamenti che potrebbero essere indici dei disturbi sopra citati.
Per quanto riguarda la disprassia i suggerimenti sono: se vediamo che il bambino ha difficoltà ad andare in bicicletta o a lanciare la palla, che ha una tendenza a urtare o far cadere le cose, che ha un ritardo della dominazione della mano destra o sinistra ed infine che possiede una scarsa formazione delle lettere e una scrittura lenta e disordinata. Invece per la disgrafia il bambino può avere una difficoltà a organizzare i pensieri e a metterli per iscritto, possiede una scrittura illeggibile e nello scrivere è lento e fa fatica, commette inoltre errori grammaticali e di punteggiatura.
Una diagnosi per uno di questi due disturbi che impatto emotivo e sociale ha?
I bambini che soffrono di disprassia possono evitare giochi e\o sport che richiamano l'attenzione sulle loro difficoltà motorie fini (come, per esempio, prendere o lanciare una palla) e possono anche provare più ansia rispetto agli altri bambini. Chi soffre invece di disgrafia, come può accadere molto spesso con chi ha un qualsiasi disturbo dell'apprendimento, si può sentire frustrato o arrabbiato per le sfide che non riesce a portare a termine e questo influisce oltretutto sulla sua autostima.
Cosa si può fare per cercare di alleviare nel bambino queste sensazioni negative?
Per quanto riguarda la disprassia si può intraprendere un percorso di terapia occupazionale (OT) o di terapia fisica che aiutano a rafforzare le capacità motorie sia grossolane che fini e i terapeuti possono inoltre lavorare col bambino sullo scomporre le attività fisiche (come lavarsi i denti) in passaggi più piccoli. In più la tecnica occupazionale aiuta anche con l'equilibrio e la consapevolezza del proprio corpo.
Per la disgrafia invece gli organizzatori grafici possono aiutare i bambini a mettere in ordine i loro pensieri, l'elaborazione dei testi può semplificare la scrittura e anche qua la terapia occupazionale può rafforzare le capacità motorie e supportare la coordinazione motoria. Infine, un elenco di controllo può semplificare la revisione e la modifica del lavoro scritto.
E a scuola cosa si può mettere in pratica?
Agli studenti con diagnosi di disprassia si può insegnare antecedentemente al resto della classe determinate abilità fisiche suddivise in piccole parti, si possono poi ripetere le attività che aiutano a sviluppare percorsi motori per migliorare movimenti specifici. È utile proporre agli studenti di utilizzare una tastiera per prendere appunti in classe e concedergli un tempo più prolungato sulla consegna di test e compiti che coinvolgono la scrittura. Si può inoltre concedere l'autorizzazione a registrare le lezioni o a prendere gli appunti di un compagno o dello stesso insegnante o dare la possibilità di rispondere in modi alternativi anziché per iscritto. Questi ultimi consigli possono essere utilizzati anche per gli studenti con diagnosi di disgrafia.
Arrivati a questo punto tra i lettori di questo articolo ci saranno dei genitori che si staranno chiedendo cosa possono fare a casa per aiutare i propri figli.
Per i bambini disgrafici i genitori possono invogliare i propri figli a impratichirsi con la tastiera e con l'uso di sistemi di sintesi vocale per tradurre in scrittura un discorso. Un'altra buona idea è farli giocare con argilla, pongo o materiali simili affinché creino delle lettere a casa. Invece per bambini disprassici i genitori possono, oltre che mettere in pratica i consigli sopra citati, proporgli attività fisiche come il nuoto per sviluppare capacità motorie, forza muscolare, coordinazione e "memoria muscolare". Giocare in casa con puzzle per sviluppare la loro percezione visuo-spaziale o lanciare piccole buste di fagioli o palline per allenare la coordinazione occhio-mano.

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