Psicologia e Apprendimento

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L'integrazione cerebrale: come favorire lo sviluppo mentale del bambino

Il nostro cervello è un organo estremamente complesso, composto da diverse parti e ciascuna svolge un compito differente. Per favorire uno sviluppo mentale ottimale è necessario che queste parti lavorino beneinsieme e siano "integrate". Vi sarà più volte capitato di vedere vostro figlio in preda ad una crisi di rabbia, oppure sopraffatto da emozioni caotiche e confuse; questi stati sono dovuti ad una perdita di integrazione cerebrale, ma andiamo a vedere nel dettaglio cosa questo significhi. Il nostro cervello è innanzitutto diviso in due emisferi, separati sia da un punto di vista anatomico, che funzionale: la parte sinistra è quella più logica e veicola il nostro linguaggio, mentre la parte destra è più intuitiva ed emozionale, parlandoci prevalentemente attraverso immagini e sensazioni. I due emisferi però comunicano continuamente attraverso una integrazioneorizzontale, grazie a cui diamo senso alla realtà esterna, arricchendola di significati ed emozioni speciali. Se queste parti non fossero integrate e prevalesse ad esempio l'emisfero sinistro vivremmo in un deserto emotivo,invece, se predominasse quello destro ci troveremmo in un diluvio emotivo. Nella nostra società veniamo preparati a risolvere i problemi con la logica, ma quando il bambino si trova sommerso da emozioni troppo forti, i ragionamenti non riescono a riportarlo ad uno stato di quiete. È necessario dunque sintonizzarsi conl'emisfero destro del bambino, rispecchiando le sue emozioni, per farlo sentire compreso; per fare questo bisogna sfruttare i segnali veicolati dall'emisfero destro, come le espressioni facciali e il contatto fisico. Questo può contribuire a calmare il bambino e riportarlo in uno stato di maggiore equilibrio e solo a questo punto si può fare appello all'emisfero sinistro. Quindi, entrando in sintonia con l'emisfero destro è possibileridirezionare l'attenzione verso l'emisfero sinistro. Il genitore svolge poi un ruolo fondamentale nello stimolare l'emisfero sinistro del bambino, portandolo a raccontare l'esperienza che ha provocato in lui queste
emozioni forti e negative: imparando a prestare attenzione alla propria storia e condividerla con gli altri, i bambini diventeranno sempre più capaci di rispondere in modo adeguato ad ogni tipo di esperienza. In secondo luogo, gli esseri umani condividono con gli animali una parte del cervello più primitiva, che èsituata nella parte bassa del nostro sistema nervoso, responsabile delle nostre reazioni involontarie (come respirazione e battito cardiaco) e quelle immediate, legate alla sopravvivenza; infatti, in questa parte delcervello è presente l'amigdala, che può essere considerata come la sentinella del nostro cervello: questo piccolo organo ci permette di individuare i pericoli, per agire prima di pensare. Tuttavia, gli esseri umani sono anche dotati di una parte del cervello più evoluta, che si trova nella corteccia cerebrale, responsabile delle funzioni più complesse, come la pianificazione, la capacità di giudizio e autoregolazione. Mentre laparte inferiore del cervello è già sviluppata alla nascita, quella superiore impiega molto tempo per formarsi completamente e per questo motivo non sempre è in grado di funzionare al meglio, per cui la parte bassa del cervello predomina, lasciando il bambino incapace di agire con calma e ragionevolezza. Quando ci troviamo di fronte ad una crisi di collera, spesso siamo portati ad ignorarla perché pensiamo che questa "arma" possa essere usata dal bambino per dei capricci. In realtà, questo tipo di crisi non è intenzionale e programmata e richiede di stabilire un contatto emotivo con il bambino, per aiutarlo a calmarsi e cercare di diminuire l'attività dell'amigdala; in questi momenti non ha senso cercare di elencare le conseguenze o i comportamenti appropriati perché il bambino non è in grado di elaborare queste informazioni, essendo disconnessa la parte superiore del cervello, legata al giudizio. Una volta che il bambino si è calmato, sarà possibile coinvolgere la
parte superiore del cervello. Inoltre, la ricerca ha dimostrato che il movimento del corpo influisce sulla nostra chimica cerebrale, per cui un'altra strategia per ritrovare l'equilibrio consiste nel muovere il corpo attraverso l'attività fisica. A volte si pensa che solamente i momenti di serenità ed equilibrio siano ottimali per coltivare la mente del bambino, in realtà anche tutte quelle situazioni difficili, come i pianti e la rabbia, rappresentano delleimportanti occasioni per poter comprendere al meglio ciò che accade nel vostro bambino, nonché dei momenti educativi fondamentali cui rispondere, in modo tale che il proprio figlio possa acquisire alcune importanti capacità.

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